Uscendo da museo

Castelli e Borghi fortificati: Bagnone

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Il borgo La strada che conduce a Bagnone attraversa, dopo la porta d'ingresso ricavata agli inizi del secolo XX entro il convento agostiniano di San Rocco, la piazza principale, già cinquecentesca Piazza delle Armi nella parte bassa del paese, oggi Piazza Roma. La parte alta con il castello conserva un aspetto tipicamente medioevale, mentre la parte bassa con i portici voltati del borgo comunica il senso dello sviluppo commerciale dei secoli XV e XVI. Il borgo. unico nel suo genere, è caratterizzato da case in stile antico con facciate in pietra, dotate di porticato del secolo XV, sotto al quale si svolgevano le attività commerciali delle diverse botteghe presenti lungo la direttrice viaria per la Lombardia (via Lombarda). Sull' antica via centrale, oggi Borgo della Repubblica, si affacciano interessanti edifici cittadini costruiti a partire dal '400 che mostrano il sovrapporsi di differenti stili architettonici e rappresentano il cuore del borgo murato di Bagnone, chiuso da una serie di porte. Il paese, nel corso dei secoli, nonostante si sia esteso, è rimasto delimitato dalla cosiddetta "Porta della Dogana" a sud, dalla "Porta della Gora" a nord-ovest e dal ponte vecchio ad est con la Porta di Santa Caterina. Il castello È dominato da un imponente torrione cilindrico in pietra, unico elemento superstite dell'antica struttura fortificata. Nella seconda metà del XVI secolo, il castello divenne proprietà dei conti Noceti, che edificarono sul sito fortificato del preesistente edificio trecentesco, una dimora signorile, con un giardino ricavato dal riempimento dell'antica cinta muraria. Ulteriormente trasformata da interventi ottocenteschi, fu arricchito da un arioso, imponente porticato nei primi anni del XX secolo. Attualmente di proprietà privata non è visitabile non è visitabile.
Nella prima foto: Bagnone, il borgo

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Castelli e Borghi fortificati: Treschietto

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Treschietto Collocato sulle propaggini del monte Orsaro Treschietto fu feudo dei marchesi Malaspina di Filattiera dello spino fiorito. Feudo malaspiniano dal XIII secolo, rimase feudo imperiale fino al 1698, quando l'ultimo marchese Ferdinando Malaspina lo cedette al granduca di Toscana Cosimo III. Nel 1747 il feudo fu concesso al conte di Nay e Richecourt, segretario della regina di Ungheria e membro del Consiglio di Reggenza in Toscana. Durante il periodo francese Treschietto fu sede di una comune. Il territorio dell'ex feudo dal 1815 entrò a far parte dei domini del ducato di Modena e nel 1849 venne aggregato al comune di Bagnone, costituito dal governo parmense. Vi è stata ritrovata una statua stele, a testimonianza della presenza delle popolazioni apuo liguri. Il castello Distante poco più di quattro chilometri da Bagnone, i ruderi del castello di Treschietto si trovano alla fine borgo omonimo, in posizione dominante, sopra uno strapiombo del monte Orsaro e all'incrocio del Re di Valle con l'Acquetta, laddove il torrente diventa il Bagnone. Treschietto fu sede feudale con Vico, Iera e Corlaga, in occasione della divisione del 1351 con Giovanni Malaspina, fino al XVIII secolo, quando Ferdinando Malaspina, ultimo possessore del castello, cedette tutti i suoi diritti al Granduca di Toscana. Attualmente i ruderi sono visitabili solo dal lato nord-est, ai quali si arriva agevolmente in automobile. Sono ancora visibili tratti della cinta muraria, dai quali emerge l'imponente torre circolare. Degli edifici interni restano poche tracce. Anche la cappella castrense, della quale è identificabile l'abside, è stata ricoperta dai crolli delle strutture difensive.

Nella foto di testata: Treschietto, Alpeggi dentro l'area parco Appennino

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Castelli e Borghi fortificati: Iera l'insediamento megalitico e il castellaro

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Collocata sull'alta valle del torrente Bagnone, alle pendici dell'Appennino Tosco Emiliano, nella spartizione del feudo malaspiniano del 1351 fu aggregata al feudo di Treschietto, di cui ne seguì le sorti nei secoli successivi. Posto su di una sommità tondeggiante con una dominazione visiva delle valli del torrente Bagnone, il cosiddetto "castello di Iera" è un sistema difensivo di probabile origine bizantina, formato da tre anelli difensivi perimetrali, dei quali sono rimaste tracce ancora visibili.

All'interno tre edifici a torre sopraelevati, ancora in evidenza, nonostante la vegetazione si sia impadronita del sito, oggi magnifico castagneto. Ancora visibili le tracce dell'antico mulino della comunità, posto sul torrente Acquetta, ai piedi della fortificazione.

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Area megalitica e il castellaro

Castelli e Borghi fortificati: Castiglione del Terziere

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Castiglione, detto anticamente "dei Corbellari" dal nome di una famiglia minore alla quale gli Estensi avevano infeudato il territorio, assunse la denominazione "del Terziere" dal 1275, quando, in seguito alla divisione del feudo malaspiniano dello spino fiorito di Filattiera, fu compreso nella terza parte dei possedimenti feudali lasciati da Obizzino Malaspina al figlio Alberto. Divenuto feudo autonomo nel 1351, Castiglione fu scelto come dimora dal primo marchese Franceschino Malaspina. Caratterizzato da una solida torre di forma quadrangolare, sorgeva sul sito di un antichissimo insediamento fortificato bizantino, in posizione strategica sulla sommità di un crinale, a dominazione della valle del Magra. Nell'alto medioevo fu patrimonio dei Corbellari, che nel 1202 lo cedettero ai Malaspina. L'attributo "del Terziere" appare nel 1275 per essere compreso nella terza parte dei domini toccati in eredità feudale al Marchese Alberto Malaspina di Filattiera. Nel 1351 Franceschino Malaspina ne ottenne la signoria indipendente. Il suo periodo di massima importanza e sviluppo coincise con la dominazione di Castruccio Castracani degli Alteminelli, signore di Lucca, che stabilì qui una roccaforte nell'ambito del progetto di riunire la Lunigiana, Garfagnana, Lucchesia e Versilia in un unico grande stato. Il nucleo originale altomedievale del castello è riconoscibile nel mastio centrale, circondato da ciò che resta della cortina muraria della quale sopravvive parte di una torre circolare Oggi il mastio non è identificabile dall'esterno in quanto parzialmente inglobato nella successiva struttura della sala d'armi. Un'alta quadrata torre di guardia lo fiancheggia sul fronte sud-est. Il Castello di Castiglione appartiene a Loris Jacopo Bononi che lo ha restaurato ed ha creato il Centro di Studi Umanistici Niccolò V dove si conservano un prezioso archivio ed una biblioteca di grande pregio.

nella foto di testata: Castiglione del Terziere - Castello, Chiesa e torre campanaria

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Luoghi della Fede: Chiesa di San Nicolò al Castello, Bagnone

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La Chiesa di San Nicolò al Castello sorse come prima parrocchiale di Bagnone, ingrandendo l'originaria cappella castrense che i Malaspina presero a costruire parimenti alla stessa rocca, subentrando nel culto alle funzioni precedentemente assunte dalla struttura pievana dei Santi Ippolito e Cassiano. Nella corso del secolo XV fu eretta la torre campanaria per volere di Pietro da Noceto e nel '600 la comunità di Bagnone donò un prezioso pulpito ligneo istoriato. La chiesa, divenuta insufficiente stante lo sviluppo demografico del territorio, fu abbandonata come parrocchiale alla metà del '700, quando fu eretta la Chiesa Nuova di San Nicolo' in Bagnone Contiene un interessante fonte battesimale in pietra arenaria e, a testimonianza delle funzioni castrensi, in un tabernacolo murario è presente il leone rampante dello stemma malaspiniano. Nel XX secolo fu adornata da un proteo con colonne in pietra arenaria.


Castelli della Lunigiana

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Casali e Borghi Fortificati

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